Festa di Natale, prima di Natale
Oddio! Siamo a lunedì, e non avevo scritto nulla sul mio blog? Questo è inaccettabile, anche, e non solo, per la mole di informazioni, vere o false che siano, che ha caratterizzato la settimana e, anche, il fine settimana, passato, anzi, già passato. Non so se faccia differenza, ma lo scrivo in entrambi i modi, per creare quel po' di confusione che forse piace, ma che, molto improbabilmente, o probabilmente, non piace. Dopo questo dilettarmi in parole confuse e senza senso, e sperando di avervi rincoglionito abbastanza, con un modus operandi che vuole essere più un warm-up, anzi, un riscaldamento pre-post, che anticipa dunque il post, che una mera introduzione semplicistica e trash, siamo pronti a leggere tra le righe... le righe, appunto.
Dunque, dal lunedì al venerdì, non su Italia 1 come parecchi di voi avranno già pazzamente pensato, il lavoro mi ha assorbito in maniera dittatoriale, tirannica, non concedendomi spazi ne vie di fuga, una sorta di buco nero, sulla terra, non nello spazio. E, se proprio vogliamo aggiungerlo, ho lavorato anche domenica, che sarebbe ieri alla fine dei conti. Questo per far capire la portata delle parole, scritte poco sopra, alle quali si potrebbe dare poco peso, come dire "si, abbiamo lavorato anche noi", invece no. Dove voglio arrivare con questo scritto? Semplice, da nessuna parte. Appunto, questo assorbimento in stile post-mortem, non il videogioco, che tra l'altro è un giocone, anzi, un videogiocone, mi ha portato via parecchio tempo, e, fra le altre cose, mentre sto scrivendo, ora, in questo momento, Giovanni mi sta parlando del suo excursus lavorativo, caratterizzato dal torneo di Fifa 11, dove è riuscito a pareggiare col Mario, che alla fin fine si è dimostrato uno scarsone di prima categoria, per utilizzare quello stile di parole, anzi, quel modo di dire tutto casereccio che avrete sicuramente sentito da qualche parte, e se così non fosse, amen, ancora prima di farsi il segno della croce.
Ma, andando avanti, cosa sarà mai successo venerdì? Il giorno prediletto da tutta la classe lavorativa britannica, solo perché si ubriacano e tornano a casa (qualora la trovino) barcollando e evacuando in tutte le aree possibili, coperte da ombre o da luce artificiale, perché non sono razzisti. Dicevo, venerdì sono andato direttamente a lavoro con la mia valigetta, anzi, la mia borsa porta computer dove all'interno avevo il ricambio stylish, casual, che mi sarebbe servito per... andare al party di Natale. Da qui, appunto, il titolo, e voglio appunto che vi sforziate a capirlo per intero, perché racchiude in sé tutto il post. Quindi, il party è iniziato verso le 7 di sera, all'hotel Hilton di Londra, in zona Angel, meno male che c'era qualche collega che ci andava, perché tanto alla fine ci siamo persi comunque. La durata dell'evento si è protratta fino alla mezzanotte, con tanto di cibi, palloncini, alcol e DJ, una serata diversa è molto ma molto divertente. E poi, con delle persone altrettanto semplici, a ridere e scherzare, bello ma proprio bello. Ma poi? Eh, il ritorno è stato drammatico... più o meno, anzi, è stato pazzo, come il Paolo.
Siamo infatti stati gli ultimi ad uscire dall'Hilton, eravamo rimasti in 3, a bere un po', perché fuori faceva freddo (solo per questo... sì.), dopo una diatriba sul dove andare, perché la metropolitana, la famosa "Underground" londinese, aveva appena chiuso i battenti a quell'ora, sostituita dai mitici bus a due piani notturni, anche quelli diurni sono a due piani, perché l'ho specificato? Boh. Andando avanti, di notte nella Londra sempre sveglia e bella, non sapevamo quale autobus prendere, ma alla fine l'abbiamo capito, e correndo ne abbiamo perso uno, dopo averne preso un altro, e aggiungo anche che stavo anche con i due Paoli, uno tedesco l'altro italiano, tutti a ridere come imbecilli, compreso me. Alla fine però, ce l'abbiamo fatta, abbiamo preso il 207 verso Uxbridge, interminabile poiché notturno e caratterizzato da milioni di fermate, io dormivo, tutti dormivano, si dormiva insomma. Perché, voi alle 2 non dormivate? Credo proprio di sì, ma forse anche no.
Il sabato, non è proprio esistito, anzi, solo la parte pomeridiana, perché svegliatomi ad Uxbridge ho preso l'autobus 58 in direzione Slough, che mi avrebbe portato quindi a Windsor, tramite l'utilizzo del treno da 6 minuti a 37£ netti al mese, e 'sti cazzi non c'ho metti? Come direbbe il Marion, dove la mia vena artistica ha voluto aggiungere una "n" finale, giusto per spezzare un po'. Il pomeriggio sono andato da H&M, dove ho comprato un bel giubotto, un paio di jeans, e ridato indietro un paio di pantaloni comprati la settimana scorsa, mai messi, perché non mi piacevano veramente. E poi, una capatina da Tesco e subito dopo rientrato a casa verso le 7 di sera. Dopodiché, dormiente fino alla fine, sono andato a nanna, ho accennato/provato a guardare Donnie Darko, ma non ce l'ho fatta, ho provato anche con Stan Helsing, stessa storia.
Domenica, invece, sveglia preso per andare in azienda, disattivare l'allarme, e preparare tutto per il team, già, ai Pinewood Studios. Quindi, arrivo, disattivo l'allarme tramite 5-6 codici, e poi entro e preparo il tutto, insomma, la mia speranza a non far scattare l'allarme si è concretizzata, e non è scattato. Poi, ho ordinato un il pranzo per i ragazzi, con la carta di credito aziendale ovviamente, da Domino's Pizza e da un ristorante indiano, io ho scelto quest ultimo, mai più. E poi, niente, verso le 5 si è andati tutti via, ovviamente con il taxi, sia l'andata che il ritorno, tutto pagato, ci mancherebbe altro!
Ah, dimenticavo, sapete com'è, a quest'ora, sono le 22.55 mentre sto scrivendo questo ultimo paragrafo, grazie al break dovuto alla cena e ad una mega chiacchierata con il proprietario della casa in cui vivo, riguardante il 2012 e tutte quelle teorie dei Maya, dal Giappone alla Cina, da un Giovanni in disperata ricerca di quell'appiglio sconvolgente che lo porterà dinnanzi alla corte della città proibita, al triangolo delle bermuda. Insomma, il lasso di tempo intercorso tra il penultimo paragrafo e questo, è giustificabile. Ma alla fine, cosa dimenticavo? Che, come espone chiaramente la foto a inizio post, la neve ha raggiunto la terra Inglese, il Regno Unito, l'isola della Gran Bretagna, ma quanti cavolo di nomi ha sto posto? Comunque, io la chiamo "barca", semplice, così, proprio spontaneamente, perché piove sempre, il vento la fa da padrona, insomma, è un oggetto identificato galleggiante su acque marittime, ribadisco, una barca. E chiudo. Notte e buona settimana lavorativa o studiosa... anzi, studiativa, così i termini li conio pure io, e non solo l'Accademia della Crusca. Vi lascio con questo video girato a Windsor, in piena neve, dopo essermi appena svegliato per andare a lavoro (7.30), svegliatomi appunto trovai la neve, e non mi ritrovai in una selva oscura, ma sicuramente nel mezzo del cammin, col fiatone da neve, come si puo' sentire nel filmato...
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