Il mio ricordo


Che strano, sono passati solo 10 anni, sembra ieri. Quante domande, quante risposte, quante verita', racchiusi in quello che oramai sembra essere diventato un film, un racconto letto su un libro di storia, un ricordo, il nostro ricordo, il mio ricordo... correva l'anno 2001.

Settembre, giorno 11, avevo poco piu' di 15 anni, professione studente delle medie, quel giorno non lo dimentichero' mai, e nemmeno cio' che ho visto, la rabbia che ho provato, il tuffo nel vuoto di molte persone, come me e come voi, intrappolate senza via di fuga, quell'aereo che anche io prendo spesso. Come e' successo? Ancora oggi guardo e riguardo le immagini, eppure e' passato un decennio, ma cio' che indescrivibilmente si prova rimane lo stesso.



"Quel giorno" mi trovavo in cucina a casa mia, non ricordo se stessi mangiando o facendo merenda, stavo pero' guardando un qualche telefilm o un cartone animato, e poi... l'interruzione brusca dei programmi, il "Live da New York", quegli aerei che si schiantavano, uno dopo l'altro, come giocattoli, non riuscivo a capire, chiamai i miei, eravamo tutti li' ad osservare quello che, in un modo orribile, veniva mostrato dal tubo catodico, eravamo li', tutto il mondo era a New York quel giorno.

"Quel pomeriggio" presi la bicicletta per andare al campetto del mio paese, gia', le partite di calcetto erano un dovere, e un piacere, ma quel giorno c'era qualcosa di diverso nell'aria, quell'aria che forse proveniva dalla nebbia, dalla polvere, sollevata dal cedimento delle due torri simbolo della Grande Mela, le Torri Gemelle, per gli amici, le Twin Towers, mostrate nei film, anche se sullo sfondo, quelle torri alle quali magari non abbiamo dato, giustamente, un significato ma che, quel maledetto 11 di Settembre, lo avevano acquisito, di prepotenza e in modo impeccabile.

"Ero" adolescente, magari tante cose ancora non le capivo, ma una sola quel giorno la capii: al mondo ci sono persone cattive, maledette.
Ho aspettato quindi fino ai miei 22 anni per ritrovarmi, per caso, a New York, era l'anno in cui andai a lavorare in Canada, ovvero dove ironia della sorte inizio' la mia carriera, e fu' davvero un caso, (ne parlero' nel mio prossimo post forse), era Giugno quando misi piede a NY.

Ecco, ho fatto una breve ricerca delle mie email, digitando "New York", una sfilza di email tra le quali quelle della mia ex ragazza, poi di Paola, che ci affida il compito di comprarle una maglietta a New York, la conferma della prenotazione dell'ostello (ghiacciato, ne parlero', tranquilli), che per chi volesse andarci: Candy Hostel, 316 West 95th, Street, New York, quanti ricordi.

Voglio tuffarmi un po' nel passato di quei ricordi, di quelle giornate, di quegli strepitosi 4 giorni nella grande mela, e infatti, con piacere, vedo nelle immagini la mia voglia di visitare e ri-visitare quello che viene chiamato "Ground Zero", ci sono tornato 3-4 volte, perche' sentivo che dovevo farlo, e ancora oggi capisco che in un modo o nell'altro, quell'evento fuori dal comune ha cambiato la vita di ognuno di noi, nelle tante piccolezze di ogni giorno, o nelle grandi cose, io posso dire che ha infuso in me l'essere dinamico, caparbio, e con una piccola aspirazione: quella di rendere il mondo un posto migliore giorno dopo giorno, nel mio piccolo e con la massima volonta'.

Quel giorno, era il 9/11... quel giorno, tutti noi eravamo a New York...

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