My beautiful story, my great future
Rieccomi qui a scrivere sulle pagine di questo blog, sembra quasi ieri l'ultima volta in cui ho postato le mie ultime "fatiche". Bene, ricordo di aver parlato di alti e bassi, della mia vita viaggiante a gonfie vele, in attesa di quella parte in discesa che prima o poi arriva sempre e comunque, senza motivo ma per un qualche oscuro scopo.
Ho bisogno di scrivere per molteplici motivi, ma prima voglio raccontarvi una storia, con una magica trama e melodica melodia, la storia di una principessa che arrivata dalla Danimarca e mi ha fatto sognare ad occhi aperti, da Febbraio a oggi: 12 Giugno.
È una storia fatta di viaggi, avventure mozzafiato, eventi, storie, e tanto altro; ecco dunque ne voglio citare alcuni perché no? Parigi, Torre Eiffel, London Eye, Hampton Court, musei, ristoranti sul Tamigi, caffé da Starbucks, Costa o Caffé Nero, Cinema, nottate in centro Londra, baci e abbracci rubati tra Trafalgar Square e Piccadilly Circus, Uxbridge e Queen's Park, London Bridge, e tutto ciò che è racchiuso in 4 indimenticabili mesi di questo 2012. Certo, con qualche problema ovviamente, ma con tante soddisfazioni, un po' come in un pentagramma, lunghe linee che racchiudono note e suoni, con un motivo allegro, andante o moderato, ma anche allegretto che non guasta mai.
La storia narra di due persone, sconosciuti dapprima e incontratisi in una giornata di Febbraio, per caso e a lavoro. Il motivo primo è un viandante lento, con un paio di "che fai oggi? Ti va un caffé?", e poi "che fai stasera? Andiamo a cenare fuori insieme?", certo con un bel po' di "no, non posso" ma fosse facile non ci sarebbe stato gusto no? E allora le cose iniziarono a prendere forma, molte uscite, programmi, divertimento, storie e barzellette, musei e esposizioni, corse a Londra, eventi inaspettati, pioggia e giornate di sole trascorse a Primerose Hill, Queen's Park, Tamigi; serate ad Uxbridge e trasloco a Londra; Eurostar da King's Cross a Parigi, musei parigini gratuiti perché sotto la soglia dei 26 anni, macarons e serate da film, Coldplay all'Emirates Stadium, Diamond Jubilee in concomitanza con il mio compleanno, il tutto accompagnato da un sorriso e due occhi blu come l'azzurro, un naso a patata e capelli color oro (un po' arancioni in inverno), lucchetto al Millennium con tanto di chiave buttata nel Tamigi - un po' come quelli a Ponte Milvio a Roma - qui sotto una foto:
Dopo così tante cose fatte, bisogna sempre guardare al futuro, la principessa danese è rientrata in patria nella sua Odense, e l'aeroporto - di Heathrow - per antonomasia è sempre il luogo in cui forse più che mai riesci a capire quanto una persona sia importante o meno per te, si dice che gli ultimi 30 secondi siano quelli in cui puoi sentire quanto questa persona ti potrà mancare. Qual è il senso di tutto questo? Come mai questo post un po' malinconico e un po' confuso, come diceva Tiziano Ferro "non me lo so spiegare", ma non finisce assolutamente qui. Voglio dire, quando sei giovane fai le tue esperienze, e se magari conosci qualcuna di veramente importante, che ti rende felice, perché mollare tutto? Will Smith, nel film "Alla ricerca della felicità" diceva "se vuoi qualcosa, vai e prendila, a qualunque costo" - ovviamente in modo garbato. Ecco quindi che nella mente iniziano a sbucare le prime teorie, infondo andata/ritorno per la Danimarca costa poco, neanche 100 sterline, magari ne vale proprio la pena, ecc... e questo è grandioso, perché non finisce qui e "tutto succede per una ragione".
Magari se stai leggendo questa storiella potresti pensare "che me ne frega?", non te ne deve fregare nulla perché sono come le parole di un libro, una storia a sé in poche righe.
Non credo di sbagliarmi, ma ragazzi vivete i vostri sogni a ogni costo, e responsabilmente. Nel frattempo io vivrò il mio, e un po' come in "A lot like love", devo farcela. Ci vediamo in Danimarca, a Odense...
Farvel muss, jeg vil møde dig snart (måske en gang om måneden;)). London and myself are crying for you.
Anto
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