Crazy Train


"Ah ah ah ah ah", "Shut up!", "Shut up bi**es!", "Uah!".
Frase senza senso, forse, ma forse no, malattia, conseguenza di cause sconosciute, i mali della societa', e chissa' quant altro. Di cosa parlo? Di quello che tra poco spieghero' nelle righe di questo nuovo post domenicale, dopo una settimana lavorativa ed un weekend trascorso nella metropoli piu' caotica, bella, deprimente ma allo stesso tempo felice, a modo suo, di tutta Europa, Londra. Sulle note di Avril Lavigne, "Darling" si chiama la canzone appena finita, e alla quale segue "Smile", raccontero' il piu' e il meno di cio' che e' successo in questi giorni, perche'? Perche' mi piace scrivere, mettere nero su bianco cio' che penso, magari non leggera' nessuno, o molto probabilmente si', condividere le giornate con tutti, con il mondo, far sapere che ci sono, che ci siete, che siamo segno tangibile in questo mondo in continuo movimento, pieno di ostacoli ma di stupendi risultati, di sacrifici ma anche di obiettivi. Let's go!



Iniziamo con la solita scaletta, che vede "dapprincipio" la comparsa del nostro amico del cuore, il lavoro, che per mia fortuna e' divertente, stressante ma divertente, se non sapete il perche' aprite pure la pagina "Chi e' Anto", comunque, andiamo avanti. Tante novita', portateci dal Gamescom di Colonia, roba da smanettoni (come l'opzione di Chrome), "piatti" succulenti di cui ahime' non posso parlare per ragioni di contratto. Si preannuncia quindi un qualcosa di clamorosamente iperattivo, anche se a breve ci sara' una sorpresa, il 9 Settembre per l'esattezza, quindi cercate di rimanere sintonizzati su queste pagine.

Tolta la parte lavorativa, possiamo anche parlare d'altro, forse sarebbe anche meglio, ehm... E quindi, passiamo al weekend appena trascorso, esatto, la storia della metropoli, dei mali della societa', insomma, questo post si sviluppera' in modo impressionante, e i "codici", se cosi' vogliamo chiamarli, si decripteranno in stile Robert Langdon, ma non voglio esagerare troppo.

Ieri, sabato, 27 Agosto 2011, a meno di 1 anno e 4 mesi dall'avvenimento profetizzato dai Maya, la giornata e' trascorsa all'insegna di giri per Londra, con tanto di tematica asiatica, made in Japan per l'esattezza, e in aggiunta anche delle belle situazioni imbarazzanti... ma andiamo per ordine, in modalita' check-in alla Foursquare.

Hamely's Toy Center, negozio di giocattoli, immenso, 5 o 6 piani, non ricordo, distribuivano "Chiquita" le banane, gratuitamente... e intendo la frutta. Pensate che vendono anche l'anello del Signore degli Anelli a 257£, con tanto di inscrizione in lingua elfica, poi bacchette di Harry Potter, lettere scritte da Harry Potter, scacchiera del Signore degli Anelli, statue, insomma, guardate la foto a fine post...

Mitsukoshi Center, "perche' non entrare?", certo, le nostre aspettative erano ben altre, come si puo' immaginare, incontrare un po' di persone giapponesi, 20 enni o giu' di li', ma a nostra grande sorpresa, tutti e 3 i piani erano popolati da coloro che si autodefiniscono "i nuovi ventenni", cioe' persone con 60 anni suonati. Cosa e' il Mitsukoshi center? E' una sorta di mega negozio a tre piani, dove tutto, ma proprio tutto, e' scritto in ideogrammi giapponesi, tranne il prezzo che, ovviamente, e' in sterline, salate anche, tipo sushi diciamo. L'unico spiraglio di gioventu' lo abbiamo intravisto mentre uscivamo, affranti e imbarazzati da questo posto raffinato e da circolo "Regina Elisabetta", quando due belle fanciulle giapponesi stavano per entrare "ciao".

Next stop, Japan Center. Un ristorante slash negozio di alimentari giapponese, con tutta roba del Sol Levante, il piano originale era dover mangiare li', ma non era cio' che ci aspettavamo, quindi via, e di corsa. Da notare che entrambi il Mitsukoshi Center e il Japan Center sono situati su Regent Street, via "imboccabile" da Piccadilly Circus, dove tra l'altro c'era un mini spettacolo di danza "gaia", ma meglio sorvolare su questo evento.

La temperatura e il tempo in generale non sono sicuramente stati dalla nostra parte, l'indecisione metereologica su quest'isola e' qualcosa di insensatamente... insensato, piove a 12 gradi, e subito dopo sole a 18 gradi, e "aridaje" di nuovo, Clark Kent sarebbe stato a suo agio, la sua tenuta e' adattabile, e in teoria, cambiandosi in una cabina telefonica, avrebbe sia l'imbarazzo della scelta che l'opportunita' di cambiarsi quante piu' volte possibile, ma noi non siamo superman. Percio', la nostra direzione e' stata settata su McDonald's, a Leicester Square, e questo non c'entra nulla col fatto di essere Superman, giusto per essere chiari, volevo collegarmi in qualche modo a questa parte della storia, e quindi ho mischiato "*azzi e mazzi" come si dice in dialetto punta-dello-stivalare. Tra scena di "panino non cotto, cambiamelo" e quasi-manette, l'altra tappa e' stata l'M&M's Store, da poco aperto, sempre a Leicester, molto carino e con tanta roba a prezzi da urlo, in tutti i sensi. Eh, no, nessuno ha urlato.

Dopo aver trascorso la serata con l'obiettivo Whetherspoon, una catena di pub, il piano si e' capovolto in direzione, indoor-cena-film. Ma, per essere di parola, sulla via verso casa, sia in Underground che sul treno, ci si imbatte in personaggi di un elevato spessore artistico, parolieri di un certo rango uniti ad una personalita' da capogiro. Esatto, parlo proprio dei matti, il primo, in Underground, anzi, nella metropolitana londinese, ridaiolo di prima categoria, burattino sulla via della burrasca, "tianimi ca caiu", ovvero, "reggimi senno' cado", ubriaco gia' dalle 2 del pomeriggio (credo), sopravvissuto grazie ai reggimano dei vagoni della metro, un tipo simpatico, uno di quelli col sorriso sul viso insomma... stava ridendo guardando ciascuno dei passeggeri, ma soffermandosi sulla busta della spesa di uno in particolare.

E il resto? Non e' finita, sul Southwest train, un altro tipo, dalle somiglianze lontane, anzi, lontanissime a Jerry Bruckheimer, dava manate ai sedili, parlava con qualcuno alla sua sinistra (ma anche alla sua destra a volte), credo alieni, visto che non aveva nessuno ai suoi lati, e le parole "b****es" alle quali mi riferisco a inizio post venivano proniunciate da costui, a causa di ragazze che gridavano nel treno, era il compleanno di qualcuno e stavano festeggiando... sul treno si', alle 2 di notte.

Ma voglio tirare qualche somma da tutto questo, voglio dire, mi chiedo per queste due persone cosa sia la vita, quale sara' la loro storia, forse una storia che e' causa di tanta follia, o semplicemente una follia che e' conseguenza di una societa' priva di valori? Questo e' il Crazy Train....

A presto e, buona riflessione, io intanto non mi sono beccato l'HP Touchpad a prezzo ridotto... pazienza...


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