Il viaggio, il sogno, il grande incubo
Il titolo è una variante dell'album di Max Pezzali, ma il post ovviamente non c'entra nulla con il musicista nordico. Finalmente, e dico finalmente, sono arrivato, non oggi ovvio, ma ho avuto così tanto da fare tra la mia fantastica famiglia, parenti ecc... ecc.. che, sinceramente, il computer è l'ultima cosa che avrei voluto toccare dal momento che ora è come se fossi in un paradiso, temporaneo, ma pur sempre bello. Ma, senza staccarci troppo dal titolo, com'è stato il viaggio? Direi una grande (dis) avventura, con i cazzi e i contro-cazzi.
Partiamo dagli inizi:
La giornata lavorativa di venerdì 20 Agosto, è andata molto bene, ed è stata alquanto rilassante se non altro per il fatto di veder soffrire interiormente i miei colleghi, che sarebbero rimasti in ufficio mentre io sarei, di lì a poco, partito verso una meta vacanziera (ed in questo momento il mio pensiero di solidarietà va a loro, alla triade massonico/napoletana: Luigi-JeanDK-Fabri, ciao ragazzi! Crepate con gloria! <risata malefica>). Uscita alle 13, arrivo a casa, e qui parte il secondo punto, come è palese che sia, la mattinata è trascorsa senza intoppi, fosse tutti i giorni così! Dopo una breve doccia freddo-calda, giusto per variare un po', mi fiondo arcaicamente verso il superstore sotto casa, obiettivo: prelevare 5 sterline per la navetta diretta a Heathrow... ahimè, il cassiere mi dice "Minimum transaction is 3 £", alla faccia! Penso tra me e me, e pensare che ero andato spedito con un pacchetto di chewing gum da 0.63 pences, così prendo altri 3 pacchetti per raggiungere i tanto agognati 3£, da notare che gli ultimi 3 pacchetti costavano 1£ cadauno, tanto siamo ricchi no? Comprati quel giorno, mai più. Bene, con questa parte inizia la tragicomica avventura del sottoscritto...
Arrivato in aeroporto, consegno il bagaglio dopo aver aspettato 10 minuti nel fast bag drop, che alla fin fine tanto fast non è stato, dopodiché la solita procedura dei controlli di sicurezza, slacciamento cinghie, violazioni di privacy, insomma tutte queste fantasmagoriche euforie.
L'aereo parte, arrivo sano e salvo a Fiumicino, tutti allegri e felici girando sulla pista per 20 minuti col bolide della British Airways (dalle 21.45, ora del "landing"), sapete com'è, sul tardi a guardare le stelle, in modo tale da farmi perdere la coincidenza delle 22.27, una sorta di incentivo da parte di Roma per farmi passare la notte in aeroporto ad ammirare l'espressività artistica di Leonardo Da Vinci e del design di quelle sedie/poltrone adibite a dormitori da camerata, altro che ostello!
La nottata è quindi trascorsa in modalità sonnanbulo tra stazione dei treni e hall degli arrivi, alla fine la decisione di prenotare il treno all'ultimo minuto, quale? Un modernissimo Espresso del 1964, pulitissimo e profumato (il retrogusto era quello dell'ammoniaca featuring pipì, come una sorta di canzone), un bel viaggetto di 6 ore dopo una notte passata serenamente in aeroporto, perché ho dormito sì, almeno questo è quello che voglio farmi credere, con gli occhi sempre aperti ovviamente. Eh quindi niente, sono arrivato nella mia Calabria, qui fa caldo, e sto dimenticando le nubi minacciose di quella vecchiaccia di una regina, una sorta di depurazione interiore dai mali dei Reali, e della signora bacucca.
Tutto qui, ora mi godo la vacanza, perché questo post l'ho scritto in 4 giorni, e tra l'altro ci sono troppi numeri, e questo non è mai un bene a meno che non sia una busta paga, logicamente.
Buona, e la foto iniziale è pure vacanziera e soleggiata, fino al 2012 possiamo tirare avanti con questa, poi in teoria il sole lo dovremmo avere tutti i giorni.
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