I believe in nothing
Sono, qui, sono qui, a scrivere e riscrivere, frasi rifatte e rifritte, o, forse, sto semplicemente scrivendo ciò che mi passa per la testa, incluse quelle frasi senza senso che, in un modo o nell'altro, non hanno filtri né classificazioni di alcun genere, come queste prime tre righe, o righi, ma alla fine, cosa importa? L'importante è parlare, scrivere, raccontare, tutto, e applicare i filtri personali a ciò che proprio non si può dire, quando e se fosse mai necessario. Sono qui, di nuovo, a raccontare una settimana trascorsa, con novità o con consuetudini, anche qui, per il piacere di leggere e di vivere. Esatto, da come si evince, la settimana è trascorsa, passata, e siamo già a domenica, sono le 19.40 qui in Inghilterra, a Windsor per l'esattezza, non ho ancora cenato, ma mi sembrava giusto scrivere un paio di righe sui giorni trascorsi, ci siamo, pronti, si parte...
E' con grande orgoglio che ho preso il mio primo stipendio nella mia nuova azienda, che tradotto in un linguaggio semplice sta a significare che il primo mese si è concluso, e in modo grandioso. Sì, anche se, o sebbene, il freddo sia arrivato con tutta la sua potenza rinfrescante, con quei termosifoni sparati a mille 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per gli amici 24/7, ma stranamente non nevica, benché le previsioni riportino tutt'altro... ma come ho sempre sostenuto io, fare il metereologo è il mestiere più bello del mondo, e se mi sbaglio spero mi "corrigerete", come disse il nostro amato Papa, che porta lo stesso nome del D.K., che non è Donkey Kong, ma il Giovanni, che non sono sicuro sia il "Don" o meno, solo lui lo sa'!
Quindi, passiamo alla fase lavorativa, ho ricevuto molte soddisfazioni a livello professionale, è un grandioso feedback, ovvero, un giudizio su questo mio primo mese, e debbo ammettere che sono rimasto molto colpito, un giudizio fantastico, eppure mi sono "sforzato" davvero poco, forse perché alla fine quando si ha la passione nel fare determinate cose, il tutto sembra più facile, e anche se ci si è impegnati parecchio, non sembra proprio, alla fine funziona sempre così, sbaglio forse? (ricordatevi del fatto che se sbaglio... avete capito) Non posso ovviamente entrare nel dettaglio del feedback, ma è andata proprio così, e tra un po' è anche Natale, quindi, a meno che la Corea non faccia cazzate, sarà un buon momento per rilassarsi e godersi la vita, giorno dopo giorno, perché i problemi ci sono, ed è proprio questo che rende le cose più piccanti, divertenti, proprio per il fatto che se riesci a superarli, è più soddisfacente, perché... ce l'hai fatta!
Ora, a parte queste frasi di incitamento alla vita in stile mentore o Dalai Lama, se si scrive così, passiamo subito a Venerdì, il cosiddetto payday, ovvero, il giorno dello stipendio, cosa ci sarà da scrivere? Mah, vediamo un po', ah sì... siamo andati con i nuovi colleghi in questo pub ad Uxbridge, chiamato "Met", e devo ammettere che era proprio il classico posto inglese, un casino di gente, birra e hamburger con patatine fritte, a basso prezzo, il che rifletteva in modo incredibile la struttura, molto carina all'esterno, anche all'interno, se chiudiamo gli occhi davanti a qualche poltrona senza cuscino o con un buco in stile Emmental, tipo quelle cose che ci stanno sotto i sedili degli autobus, quella sorta di spugna gialla, non so come spiegarlo, e sinceramente non ci voglio neanche pensare dato che tra un po' devo andare a mangiare, una cena con i fiocchi, e capirete di cosa parlo solo alla fine del post, quindi avrete due opzioni, leggere tutto fino alla fine o puntare lo sguardo subito verso il basso... del post ovviamente, se proprio non volete leggere tutto il papello di parole che sbandano in modo casuale da un argomento all'altro, come adesso per esempio.
Le mie partite a Pro Evolution Soccer, tanto per saltare da un argomento all'altro, procedono alla grande, perdo sempre (o quasi), ma è anche vero che ancora sono con la squadra di default, e devo guadagnare soldi per comprare i giocatori giusti, come è anche vero, se è vero come è vero, ed è vero (cit. Di Pietro, grande filologo e letterato della storia della lingua italiana), che non si possono sbagliare dei gol a porta vuota, solo se sei un mongolo di giocatore puoi fare una cosa del genere, e con mongolo non intendo "proveniente dalla Mongolia", ma tutt'altro, anche se mi chiedo, a volte, come mai si associa la parola "mongolo" ad un soggetto praticamente imbecille, voglio dire, quelli della Mongolia magari ci rimangono male, o no? Poi anche questi si alleano con la Corea del Nord e mandiamo tutto a mignotte, scusate per il linguaggio poco "politically correct", e ora la smetto con ste cazzarole di virgolette!
Andando avanti, e ritornando indietro al discorso di prima, venerdì sera il mio ultimo autobus verso Windsor era alle 20.00, troppo presto, quindi ho dormito da alcuni colleghi, dove siamo stati svegli fino alle 3.30 del mattino seguente, bevendo alcohol, tra vino e birra, ascoltando musica, che non ascolterò mai più in vita mia (per fortuna), e guardando un film per concludere il tutto, il programma era di vedere "The Mist", un film basato su un romanzo di Stephen King (qui a sinistra), ma poi magicamente, ad un mio collega ho parlato di JCVD, un film che mi piace troppo, anche perché il protagonista è appunto il mio attore preferito, Jean-Claude Van Damme, e coincidenza aveva un sacco di film con lui come protagonista, il tutto seguito da urla di incitamento del tipo "Jean Claude!", oppure "Jean Claude we love you!", "Jean Claude is awesome!", che, badate bene, non sono frociate, ma solo modi di dire, perché questo tizio è un grande! Appunto, il film è una narrazione senza censure della sua vita, prodotta e avente come regista lo stesso JCVD, con tanto di scene in tribunale dove viene disprezzato dalla sua stessa figlia, che alla domanda del giudice se vuole rimanere con suo padre o con sua madre, lei stessa dice "voglio rimanere con mamma. Perché a scuola sennò mi prendono in giro a causa di papà", appunto, per i suoi film. Una scena toccante, e un film che merita una recensione, e stavolta la devo assolutamente fare, perché merita. Ma soprattutto, la risposta di un padre che in un certo senso ha dei motivi per fare film, anche a basso budget, come risponde lui allo stesso giudice "io faccio quei film per dare soldi alla mia famiglia, è per loro!". E poi altre scene commoventi, in cui lo stesso JCVD esprime un po' di rabbia... vabbé, poi vedrete nella recensione, però, lo consiglio vivamente. Il film lo trovate, acquistabile, qui a sinistra.
Quindi, venerdì è andato così, sabato mi sono svegliato dopo aver dormito su un divano gentilmente offerto dalla casa, e, svegliatomi alle 9 di sabato, ho giocato un po' alla PlayStation 2, dato che stava davanti a me, e poi, verso le 10 sono andato via, ahimé senza salutare dato che comunque stavano ancora tutti dormendo, tutti, proprio tutti, e dopodiché... sono uscito fuori è stava un po' nevicando, ma giusto poco poco, la temperatura credo fosse a -7°, centigradi, e ho detto tutto, tra l'altro non avevo nemmeno preso un caffé, quindi ero abbastanza rincopionito, e non è un errore di battitura, volevo scriverlo così, e l'ho fatto. Le conseguenze della nottata di venerdì? Mal di stomaco e sensazioni di nausea, perché, informatomi sull'argomento, è consigliabile non mescolare mai vino e birra, e qui ringrazio il sommelier anarchico, non ricordo dove va messo l'accento e non ho voglia di cercarlo, Giovanni.
Sabato, passiamo subito a questo giorno tanto amato dai finesettimanieri, parola che viene segnalata come errore su Chrome, con quella linea rossa sotto, grazie al cazzo dico io, non esiste. Il programma, agli albori, all'inizio, era appunto di andare a prendere un caffé con il LdD, che non sta per "ddL", quello parlamentare, ma è il nome di Andrea, qui ridotto per motivi di privacy, e sostituito dal secondo nome in forma non abbreviata. Tuttavia, io ero arrivato a casa verso le 12, dopo una nottata spregiudicatamente criminale (scherzo), e quindi, mi sono sdraiato in camera mia, e, dopo un po', senza accorgermene credo di essermi addormentato, anzi, è andata proprio così, fin quando il cellulare non iniziò a squillare (ammazza! Sembra un romanzo thriller, no?), e dapprima non ci feci caso, ma passati 3 secondi, mi rivenne in mente l'appuntamento, e la domanda iniziava a circolare nella mia testa "Saranno già le 5? Sì? Sono fottuto.", perché volevo svegliarmi almeno per le 4, fare una doccia e uscire... Il telefonino squillava, e io non volevo rispondere, perché conoscendo il chiamante, e la sua passione per le bestemmie, evitavo, aspettavo, mandavo un sms per cercare di smorzare il tutto, ma poi, fattomi coraggio, ho risposto, e lì, già, cadde, anzi, salì (perché in teoria si trova sottoterra) l'inferno, non si parlava d'altro che dell'Onnipotente in quella chiamata... giorni bui... non da parte mia, ma dall'altro lato della linea...
Oggi invece, per switchare, altra parola in rosso, che tradotta, e non so nemmeno se si traduce, significa per cambiare, in questo caso discorso, ho dormito, perché ne avevo bisogno, ho chiamato tutta la famiglia, inclusi parenti e nonna, poi pranzo, anzi, prima la colazione a base di pane e Nutella, con la lettera maiuscola per non avere problemi legali, e té, o thé, in ogni caso è sempre rosso, dizionari di merda, ah, perché si scrive tè, capito. Poi, verso le 5, finalmente ho recuperato il caffè di sabato, con Gio' e Andrea, con la solita chiacchierata da Costa, dove tra l'altro oggi ho avuto diritto al doppio dei punti grazie alla mia Costa Clubcard! Il caffè gratuito si avvicina... però, prima delle 5, verso le 4, sono andato da H&M a prendere un po' di vestiti, stava quasi per chiudere e ho fatto in tempo a prendere solo un paio di pantaloni molto carini, ma devo ritornarci perché ho visto parecchi giubottoni interessanti, scontati al 50%! Per chi non lo conoscesse, H&M è una catena di vestiti e accessori vari. E ora sono rientrato, ascolto un po' di musica dei 30 Seconds To Mars, dato che ho l'album su CD, l'ultimo, "This Is War", che consiglio vivamente a tutti, cliccate qui a sinistra del post per ascoltare gratuitamente un paio di tracce. Perché ho specificato il titolo
dell'album? Semplice, perché ho formattato il computer installando Windows XP e Windows 7, ma ho dimenticato di fare il backup dei film e della libreria musicale, raccolta in 7 anni di lavoro, sigh! Ma questa è un'altra storia... il titolo del post deriva appunto dalla prima canzone dell'album, intitolata "100 suns", dove appunto la parola d'ordine è "I believe in nothing". Ah, dimenticavo, stasera mangio pizza, così, per completezza, perché se prometto una cosa la faccio, chi ha capito ha capito. Buona notte a tutti e buon inizio settimana lavorativa o studentesca! E comunque, anche qui dovrebbe presto nevicare, anche se è già quasi Natale, come avrete potuto notare dalla foto ad inizio post. Ciao ciao, come si dice, un saluto semplice e un po' sfigatino, pazienza, alla prossima!
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