My Faith in Humanity
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Che bella foto romantica che ho scattato da un ponte di Praga (non stavo contemplando di saltare) |
E così fu, siccome immobile... un'altra bellissima settimana è andata, oramai ho perso il conto sinceramente ma credo di essere alla quinta settimana di lockdown - con la speranza di poter rientrare e lavorare dal balcone di casa nel sud Italia. L'unica cosa certa è che almeno ancora riesco a identificare il Sabato e la Domenica - ed è proprio questa razionalità che mi distingue da qualsiasi essere irrazionale. E comunque, wow, siete in tanti a leggermi e spero che questi miei pezzi vi facciano compagnia in tempi difficili come quelli di ora.
Vorrei inoltre specificare il motivo per cui il mio blog è in italiano, con l'opzione di traduzione tramite Google Translate all'inizio di ogni pagina. Sapete il perché? Semplice, tutti i miei post sui social media e la maggior parte della mia vita si svolge in inglese, e quindi volevo ritagliare questo piccolo spazio sul mio blog e dedicarlo alla mia lingua madre che è l'italiano. Questa è anche un'opportunità per me di esercitarmi e non dimenticare le regole base della grammatica, insomma un classico esempio di prendere due piccioni con una fava. Anche perché, sicuramente un giorno dovrò rientrare in Italia permanentemente, quindi meglio tenersi in forma!
Ho anche riscoperto altri cantanti, specialmente italiani, e mi riferisco ai Thegiornalisti - anche se si sono sciolti, ma non nell'acido, ma si sono semplicemente separati. Ho anche completato The Last of Us, col playthrough che sarà live molto presto sul mio canale YouTube, e credo inizierò Left Behind che è una storia parallela a The Last of Us. Per quanto riguarda le serie TV, sono alla stagione 8 di The Walking Dead, e quando la guardo mi mette di buon umore perché loro sono con le pezze al culo in una pandemia di virus zombificante, mentre noi, almeno per il momento, no.
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Intendo questa. |
Dopo questa perla iniziale, che non è un'introduzione ma solo un pensiero scritto alla quaqquaraqquà, voglio un attimino dirigere l'attenzione verso i pacchetti di biscotti che vendono al supermercato. Ecco, se c'è una dicitura che dice strappare qui ma nel punto marcato come "qui" non c'è nulla da strappare, allora ci stiamo prendendo in giro o cosa? Credo inoltre che, avessi avuto meno tempo, a queste cose nemmeno ci avrei pensato e sarei andato già di forbice come se nulla fosse. Quindi, grazie covid 19 che, con questa quarantena, hai incrementato le mie capacità intellettive. Oppure, forse, mi hai fatto diventare un bel rincoglionito.
Prima dell'alluvione
Quindi, dicevamo, la settimana. In realtà oltre alla classica routine giornaliera non ci sono stati episodi eclatanti di cui parlare. A lavoro tutto procede alla grande, ci sarà da divertirsi molto presto e lo vedrete... A parte questo, qui a Londra sta facendo un caldo incredibile, e quindi le mie uscite quotidiane - badate bene, una al giorno - sono diventate un qualcosa da "looking forward to", ovvero un evento al quale ogni giorno non vedo l'ora di parteciparvi. La cosiddetta presa d'aria, o sfiatata come si dice nelle classiche letterature dialettali. Quindi, c'è proprio da immaginare un energumeno che esce di casa e si arricchisce di aria, come una sorta di prosciutto o salame, che tra l'altro non mangio molto perché mi dedico di più alle cose vegetali e alla carne bianca.
Su questo punto delle carni, voglio anche fare un'altra osservazione, appresa durante una sessione alla quale ho partecipato alla London School of Economics and Political Science. Abbiamo infatti discusso il cambiamento climatico e il surriscaldamento della terra, e visto un film/documentario che vivamente vi consiglio di guardare e dal titolo "Before the flood" prodotto dalla National Geographics e con protagonista Leonardo DiCaprio che, per chi non lo sapesse, ha molto a cuore problemi del genere e infatti ha creato la Leonardo DiCaprio Foundation che si preoccupa della protezione e del wellbeing della popolazione terrestre tramite attività di protezione della fauna selvatica e dell'ecosistema ambientale per esempio.
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Uscita quotidiana a Londra. Un Tamigi calmo così è raro |
Ritornando alle carni quindi, se proprio non potete farne a meno, la carne bianca di pollo è quella con minore impatto climatico. Durante il documentario infatti, veniva illustrato come produrre carne bianca abbia un impatto incredibilmente minore sull'ambiente, e quindi anche voi potreste ridurre la vostra carboon footprint (la misura dell'ammontare di diossido di carbonio rilasciato nell'atmosfera a causa delle nostre attività) dell'80%! Per non parlare del consumo di acqua durante la produzione di carne, che quindi porta alla desertificazione di molte aree... ma questo dell'acqua è un tema che sviluppero nel prossimo post forse, anche perché ho di recente guardato un interessantissimo documentario a riguardo.
Quindi, dopo questa lunghissima introduzione, nella quale sono andato da un tema all'altro senza davvero pensarci su due volte - ammetto di averci pensato su almeno una volta ovviamente - passiamo oltre e parliamo di un altro tema che è venuto fuori durante una conversazione avuta con degli amici recentemente. E con recentemente intendo prima del lockdown, quando la vita non era una sorta di galera o clausura.
Nel mio post precedente, quindi nella puntata precedente o - considerando il sottotitolo del blog (capito quale?) - nella pagina precedente, parlavo di amicizie vere e superficiali, oggi invece voglio soffermarmi sull'analisi introspettiva che a volte-quasi-sempre ci sfugge di fare. Per contestualizzare meglio...
Allora, durante una cena di gruppo, parlando del più e del meno e delle nostre carriere, così dal nulla ho notato che l'opinione generale fosse quella del "non riuscire a fare di più", che sia stato un qualcosa successo a lavoro, un'opportunità mancata, o altro. E quindi la tendenza ovviamente, in questi casi, è quella di criticarsi da soli o autocriticarsi, che ovviamente fa bene ma in modo bilanciato. Ecco, quanti di voi fanno così? Lo ammetto, anche io tendevo a farlo fino a pochi anni fa, e magari qualche volta ci ricasco, ma è anche giusto nei vostri confronti fermarsi giusto un attimo-5-minuti e guardarvi in terza persona, come in un videogame. Guardatevi, rendetevi conto di tutti i sacrifici che avete fatto, di dove siete arrivati, di quante persone avete aiutato nella vostra vita, delle vittorie e delle scon... cose che avete imparato - perché queste sono a volte meglio conosciute come sconfitte, ma come dicevo nel mio post precedente sono situazioni e opportunità per imparare. Datevela una pacca sulla spalla, anche due, tre, quattro, perché nessuno è perfetto e tutti abbiamo problemi, da quelli personali, familiari a quelli lavorativi, e quindi autocelebratevi ogni tanto giusto un po'.
Ma vogliamo parlare di un altro viaggio ora? Perché che post sarebbe senza un racconto del genere, anche perché prima o poi la mia raccolta di viaggi finirà fino a quando non si ritornerà a volare. E quindi, andiamo nella Cechilandia, sezione meglio conosciuta come...
Il viaggio in Česká republika, mafia e l'isola delle scimmie
Esatto, la Repubblica Ceca che non si scrive Cieca ma Ceca, ebbene sì! Allora, appena rientrato da San Francisco, disfatta la valigia e risistemate un po' di cose, mi apprestavo a rifarla per ripartire alla volta di Praga quattro giorni dopo. In realtà, e apro una breve parentesi, devo precisare che questa non è stata la mia prima volta in questa repubblica della cecità, infatti se non sbaglio correva l'anno 2010 quando andai a lavorare in trasferta per un mese con il mio ex-team londinese di 2K Games, e precisamente ci stabilimmo a Brno per lavorare al gioco Mafia 2. Bei tempi, fatti di cibo, risate, casinò e drinks a fiumi - ma non io perché essendo sofisticato bevevo solo grog. Esatto, la bevanda dei pirati, quella che beveva Guybrush Threepwood in Monkey Island.
Che poi, sebbene conosca la serie di Monkey Island, che è un videogioco di LucasArts con una narrativa unica e un pioniere nel campo, non l'ho mai giocato, ma proprio mai mai mai. Cioè, capito, mai. E chiudo qui, anche perché non posso scrivere altro senza aver avuto un'esperienza personale a riguardo. Comunque, LucasArts era l'unità della Lucas Films che si occupava di videogiochi, fondata da George Lucas - poi in un altro post vi racconterò sicuramente una chicca riguardo a George Lucas.
Quindi, ritornando a Praga, appena atterrati ci siamo diretti subito in hotel dove abbiamo subito preso le nostre rispettive camere, e ci siamo diretti per direttissima verso la conferenza di Epic Games. Devo ammettere che è stata una delle mini-conferenze più riuscite, con tantissima gente, tanti meeting e tanti interessanti argomenti trattati. La parte lavorativa diciamo che occupava quasi la totalità del tempo, ma generalmente dalle 5 del pomeriggio in poi entravamo nella fase personale e quindi turistica.
Rigorosamente, nei giorni a Praga, ci siamo incamminati a piedi verso il castello di Praga (Pražský hrad) che è situato su di una collina, quindi il cammin di nostra vita si è anche tramutato, leggermente, in attività fisica. Seguendo, ancora una volta, il giuoco del prendere due piccioni con una fava.
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Vista su Praga, scattata dalla collina del castello |
Nella nostra camminata, senza usare mappe ma basandoci solo sull'obiettivo che, data la collina, era ben visibile, ci siamo persi. Tante volte. E questo ci ha dato l'opportunità di scoprire vicoli nuovi e avere quella esperienza un po' più locale alla quale accenno sempre. Abbiamo infatti visto delle piazze pittoresche, i classici tram del sistema di trasporti pubblico, qualche locale dove venivano serviti piatti tipici e bevande del luogo (praticamente birra ecco). E per quanto riguarda i locali, ne abbiamo appunto visitato uno in particolare, molto retrò, costruito in pietra all'interno, pieno di macchine da cinepresa e oggetti da cinema. Proprio per questo motivo, ricordo di aver azzardato la domanda da curioso turista spensierato "ma tutta sta roba, che c'azzecca?", con la speranza che mi venisse raccontata una storia su qualche particolare evento che si era svolto presso questo locale. E invece no, erano solo oggetti messi così - tristezza a palate. Cibo ottimo a prezzi davvero incredibili a Praga, e questo lo voglio precisare, il locale si chiama "Restaurace Nostalgie", e i vari oggetti cinematografici del passato ne rappresentavano appunto la nostalgia.
E di nostalgia bisogna parlare quando si esplorano città come Praga, con anche la sua cultura musicale. Ricordiamoci che Mozart trascorse molto tempo a Praga tra il 1756 e il 1791. E ve lo dice uno a cui piace la musica classica e affine, e che in questo preciso momento sta ascoltando "Divenire" di Ludovico Einaudi.
Altra esperienza degna di nota è stata la sera stessa presso un altro locale, dove eravamo andati per una birra. Data l'ora tarda, la chiusura era imminente. E voglio davvero lodare i buttafuori per il loro lavoro svolto alla perfezione, e vi dico anche il perché. Stavamo sorseggiando le nostre birre, quando ricevemmo la prima nota del "stiamo per chiudere, ultimo drink", per poi finire non proprio bene. Mentre stavamo chiaccherando, ancora sorseggiando le nostre birre, ci venne detto "non parlate, bevete!", una sorta di training diciamo per farci crescere, farci diventare uomini e avidi bevitori. Che bello!
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Ecco una delle tante infami cineprese retrò del locale! |
Rientrando dal castello, abbiamo deciso di intraprendere un sentiero ancora più hardcore, giusto per così perderci di nuovo. E infatti, come da prassi, abbiamo scoperto un giardino bellissimo con delle architetture pazzesce e delle statue... interessanti diciamo. La camminata è stata aiutata moltissimo dalle condizioni atmosferiche non troppo fredde, eravamo infatti ad Aprile, e quindi con tanta gente in giro. Un'altra nota di riguardo per la gente del posto, molto socievole, cordiale e civile - almeno quelli che abbiamo incontrato. Se riesco a trovare una foto del giardino al quale accennavo, la metterò qui sotto nel post. Ma che poi, perché scrivo questa cosa quando alla fine la posso trovare e mettere e basta? Oppure se non la trovo, non scrivo tutto questo e basta no? Vabé, qualche parola in più non guasta, e se poi guasta pazienza.
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Il parco Letna. |
Pensate che al suo posto vi era un altro ponte! Infatti il ponte Carlo venne edificato per sostituire il Ponte di Giuditta (il primo ponte in pietra costruito sul fiume nel 1170), spazzato via da una piena della Moldava nel 1342. E quando scrivo Giuditta, non pensate che il nome derivi dal modello numero otto "Giuditta" de "Il Piccolo Diavolo", anche se tendenzialmente uno potrebbe anche pensarlo, ma sarebbe davvero un tipo strano e fuori di testa credo.
Per quanto riguarda le statue (barocche), a partire dal XVIII secolo e per volere dei Gesuiti, ne vennero sistemate trenta sui suoi lati. Ovviamente quelle che si possono ammirare attualmente sono però delle copie delle statue originali.
Un'attrazione turistica d'eccellenza, e lo abbiamo attraversato 3-4 volte di seguito. Abbiamo infatti assaporato l'esperienza della vita di paese, dove si cammina in piazza avanti e indietro, o come si dice "camminare il mattino per arrivare al pomeriggio". E' un ponte caratterisco comunque, c'è poco da fare, e ricordo di averlo visto la prima volta in un videogioco, non ricordo se fosse Metropolis Street Racer (su Dreamcast) o Project Gotham Racing. Che poi, pensandoci, i ponti hanno sempre un certo fascino e non ne ho mai capito il perché. Certo, l'architettura, le statue, il pavimento, la vista, giocano sicuramente la parte principale in tutto questo, ma perché proprio i ponti? Chissà, forse dovrò condurre qualche ricerca a riguardo, anche perché indovinate indovinate, il tempo c'è!
Comunque, agli sgoccioli della visita a Praga, proprio la mattina prima di partire, abbiamo fatto un giro per la piazza principale di Praga nella parte storica della cittadina - ai piedi della collina del castello più o meno. E ho avuto il piacere e l'onore di assaporare un buon caffé nello Starbucks locale che, con mio grande disappunto, non accettava la Starbucks Card. Perciò mi sono invece avviato a mangiare un piatto dolcissimo, una sorta di waffle schifoso, senza rendermi conto che durante la fase del mangiamento (nuova parola, aggiungetela al dizionario) i miei gomiti erano poggiati a un tavolo, in piedi. E cosa c'è di male vi chiederete voi? In realtà, normalmente, nulla. Ma tutto cambia quando noti che dove hai poggiato i gomiti c'era mostarda, un po' di maionese, cipolle fritte e altre rimanenze. Detto questo, mi sono riavviato allo Starbucks, sezione bagno, e ho iniziato a fare il lavandaio.
E poi niente, taxi, aeroporto, Londra. Rientro. Quindi ora, sapete cosa facciamo? Ci risentiamo al prossimo post?
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Il ponte di Carlo (non-Verdone) |
~Abraham Lincoln
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